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La pandemia COVID-19: un insegnamento per il futuro

 

Non so se l’esperienza della pandemia da COVID-19 modificherà i comportamenti in modo concreto e in particolare se modificherà il rispetto delle norme in tema di sicurezza sul lavoro, molto poco considerate in questa pandemia. L’elenco delle carenze è lungo, a cominciare dalle difficoltà a creare percorsi sporchi e puliti nelle strutture ospedaliere, all’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza individuale, alle disposizioni organizzative frammentarie e spesso contraddittorie.

Parlare del passato anche se recente è necessario per organizzare il futuro. Il “prima” era pieno di falle e la speranza non deve essere che tutto torni come prima, ma che le falle vengano colmate e che subentri in tutti, a cominciare da chi ci amministra, un senso di responsabilità che vada oltre l’emergenza e si concretizzi in atti duraturi nel tempo.  

La priorità è organizzare il territorio, che significa riorganizzare attività ora frammentate in una moltitudine di servizi nelle ASL e creare un coordinamento tra loro e con l’ospedale, non aspettando che si prospetti il problema per risolverlo, mantenendo le precauzioni che ci hanno aiutato, rafforzando i comportamenti di prevenzione del rischio e non attendendo che si debba arrivare ad atti di eroismo.

Ma soprattutto è necessario smettere di avere obiettivi economici di solo risparmio per poi trovarci a investire nell’urgenza. Ne è un esempio il dato dei circa 5000 posti-letto di terapia intensiva dell’Italia, che si colloca al 19° posto su 23 Paesi europei, in confronto dei circa 28.000 della Germania, per renderci conto che abbiamo abbandonato la programmazione e questo è il risultato.

Concludo sperando che questa emergenza sia l’occasione per risolvere i problemi che affliggono il nostro Sistema Sanitario e che non si ricominci ad affrontare i problemi in modo parcellare e demagogico. 

Incidentalmente la crisi si è manifestata con una malattia infettiva ma non è con misure concentrate sulla patologia che si può affrontare una crisi che è l’espressione di un insuccesso delle politiche socio-sanitarie degli ultimi decenni. Dobbiamo trasformare questa fase in un insegnamento per mantenere il nostro Sistema Sanitario equo, efficiente e universalistico come deve essere. 

 

Clara Lisa PERONI