Attività ginnico-sportiva: i benefici sulla salute in periodo di emergenza CoViD-19.
Come organizzare una rapida ripresa
L’attività fisica regolare garantisce effetti significativi sulla salute e riduce il rischio di morte prematura per tutte le cause. Essa è utile nella prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari e polmonari, malattie metaboliche, malattie muscolo-scheletriche, cancro e depressione. Studi recenti correlano l’inattività con lo stato di infiammazione cronica di basso grado che caratterizza anche l’obesità ed è all’origine delle patologie croniche non trasmissibili. Gli effetti dell’attività motoria sono in parte di carattere generale, correlati all’incremento del flusso di sangue, mentre altri dipendono dall’aumento dell’attività dei muscoli con liberazione di miochine e con reazioni sia locali che a distanza. I risvolti positivi dell’esercizio si verificano anche in organi apparentemente poco interessati come il sistema nervoso centrale e quindi sulla condizione psichica del soggetto con miglioramento dell’umore, della sensazione di benessere, con miglior controllo dell’ansia e della depressione. L’esercizio fisico determina inoltre neurogenesi e incremento del processo mnemonico. Se ne può dedurre che l’attività ginnico-sportiva, condotta in maniera costante, è in grado di ridurre la morbilità, la mortalità e di migliorare le prestazioni fisiche e la qualità di vita di chi la pratica. Lo sport quando esercitato con intensità eccessiva può avere effetti negativi sullo stato di salute. Quindi l’attività fisica deve essere gestita tenendo conto delle caratteristiche del soggetto come sesso ed età, delle condizioni anatomo-fisiologiche e patologiche, in modo tale che il risultato finale rappresenti un miglioramento sia quantitativo che qualitativo della vita.
Questi dati devono essere presi seriamente in considerazione in questo particolare periodo di emergenza CoViD-19 ai fini di non trascurare gli effetti a lungo termine della limitazione prolungata dell’attività sportiva. Il contagio in luoghi aperti, in assenza di assembramenti è molto difficile e l’assoluto divieto di attività sportive all’aperto con la chiusura dei parchi sta creando disagio e confusione. Istituzioni e media stanno suggerendo erroneamente che le persone attive devono essere guardate con disapprovazione. Al contrario, questa abitudine, soprattutto per quanto riguarda gli sport individuali a quasi nullo rischio di contagio come ad esempio il tennis, dovrebbe essere incoraggiata, al fine di proteggere la salute dei cittadini e della comunità, alleggerendo il welfare per la società. Le ricerche sulla quarantena durante le epidemie documentano gli effetti psicologici negativi, legati a situazioni innaturali quali la limitazione delle attività all’aperto e la costrizione in spazi chiusi, con conseguenze anche sul sistema immunitario. Questi fenomeni sono ancora più evidenti nei soggetti con fragilità e situazioni abitative svantaggiose e sono pertanto responsabili di una ulteriore discriminazione sociale specie nella popolazione giovanile.
Lo sforzo delle istituzioni, dei ministeri dello sport e della salute, delle società scientifiche, delle federazioni sportive, degli enti di promozione e delle discipline associate deve essere collegiale al fine di proporre norme e raccomandazioni generali per l’attività sportiva e più specifiche sui tipi e sui luoghi dove si possono esercitare.
Si devono dare indicazioni sulle distanze da rispettare in caso d’incontro con altre persone (oltre i 3 metri) ed essere tassativi in alcune norme quali ad esempio quelle di non svolgere attività in compagnia o di non correre e andare in bici in scia, al fine di escludere anche la minima possibilità di contagio.
Può essere opportuno imporre con ordinanze nazionali l’utilizzo di mascherine in qualsiasi luogo extra domiciliare per tutte la popolazione anche facendo sport magari in questo caso ricorrendo a quelle sportive, lavabili e dotate di filtri sostituibili.
Dare la possibilità ai cittadini di fare scelte informate, partecipate, attraverso strumenti chiari, coordinati e condivisi, rappresenta un modello di crescita sociale e civile importantissimo.
Gian Pasquale GANZIT
Guido REGIS