MICRONUTRIZIONE A SUPPORTO DELLE DIFESE IMMUNITARIE
Per svolgere appieno le sue funzioni, il sistema immunitario necessita di un adeguato apporto energetico (1) e di macro e micronutrienti (2): in particolare, vitamina D, zinco e selenio sono micronutrienti fondamentali e pleiotropici, che contribuiscono all’efficienza di tutte le fasi del sistema immunitario (3,10). Diversi studi hanno evidenziato come il 25-75% della popolazione ha un’assunzione non adeguata di micronutrienti; tale percentuale varia in base al micronutriente e all’età dell’individuo (3).
La carenza di vitamina D è stata associata ad una maggior probabilità di contrarre l’infezione da SARS-CoV2 e di sviluppare una forma più grave di COVID-19, con maggior rischio di tempesta citochinica e morte (4,5). La popolazione italiana è carente di vitamina D: il 76% delle donne italiane over 70 ha livelli ematici di 25(OH)D3 inferiori a 12 ng/ml, alla fine dell’inverno (6).
Una supplementazione di vitamina D pari a 2000 UI al giorno è sicura e protettiva contro le infezioni acute del tratto respiratorio (7,10) ed è indicata soprattutto in pazienti anziani, negli obesi, negli individui con fototipo più scuro e in tutti coloro che hanno carenza (8), fino al raggiungimento di valori sierici ottimali (40-60 ng/mL) (9).
La carenza di zinco, stimata in circa un terzo della popolazione mondiale, è associata a maggiore incidenza di infezioni respiratorie e ridotto controllo della risposta infiammatoria (10,11).
Lo zinco ha dimostrato, in studi in vitro, la capacità di inibire l’RNA polimerasi del virus SARS-CoV, e di ridurre l’attività dell’enzima ACE2, che è anche recettore per il SARS-CoV2; è inoltre coinvolto nel potenziamento delle funzioni di barriera mucosale, sia a livello delle giunzioni serrate sia migliorando la clearance mucociliare, impedendo il legame e quindi l’ingresso dei virus; potenzia la risposta antivirale endogena; riduce il rischio di sovrinfezioni batteriche (11).
La carenza di selenio è diffusa in tutto i mondo ed è associata ad una maggiore virulenza di molti virus a RNA (13). La provincia di Hubei, sede di inizio della pandemia, presenta un’elevata incidenza di carenza di selenio nella popolazione, e ha avuto, in Cina, il maggior numero di morti per COVID-19 (12). Altre province con livelli di selenio più alti hanno riscontrato una minore mortalità (13).
Poiché le carenze micronutrizionali sono ampiamente diffuse nella popolazione, una adeguata supplementazione, in particolare di vitamina D, zinco e selenio, andrebbe presa in considerazione al fine di ridurre la suscettibilità degli individui alle infezioni virali, tra cui il nuovo e temibile SARS-CoV2- per il quale ancora non esiste né una terapia definitiva né un vaccino.
Francesca BUSA
Scuola Microbioma Torino
Veronica DI NARDO
Metagenics Academy
BIBLIOGRAFIA
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- HifflerL, 2020 https://doi.org/10.31219/osf.io/vaqz6