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LA SIEROLOGIA NELL’INFEZIONE DA SARS-CoV-2

 

La metodica di riferimento, per gli studi sierologici, dei pazienti con SARS-CoV-2 è il test di neutralizzazione (PRNT), come dimostrato in letteratura (1). Test sierologici di routine, sensibili, specifici e validati, forniscono informazioni sulle infezioni asintomatiche e sulla prevalenza della malattia, attraverso studi di siero-sorveglianza (2,3). 

Esiste un ELISA basato su Receptor Binding Domain e proteina N, più sensibile dell'ELISA S1 nel rilevare gli anticorpi, sia IgA che IgG, nei pazienti con forme “mild”. Vi sono indicazioni, dedotte da una cross-reazione, che esista una risposta anticorpale ad una terza proteina (da individuare), comune a tutti i coronavirus (1,4). I kit RBD mostrano correlazione con i titoli PRNT50. I test ELISA IgA e IgG, basati su S1, devono essere saggiati ulteriormente, in laboratori di riferimento e titolati. Sebbene entrambi gli isotipi IgA e IgG siano validi, per la diagnosi sierologica, le IgG, in vivo, hanno una persistenza più lunga e si preferiscono per l’uso di routine.

  • In un report recente, su 13 campioni post acuzie COVID-19, sono stati eseguiti isotipizzazione e sottotipizzazione, con un ELISA basato su proteine S, espresse in cellule di mammifero, da cui risulta una forte reattività, in tutti i campioni, per IgG3, IgM e IgA che correlava significativamente con l'attività di microneutralizzazione contro l'isolato USA-WA1/2020, con uno Spearman r di 0,9279. Il dato è interessante poiché il sottotipo IgG3 ha un'affinità più forte, nell’attivazione dei recettori per Fc dei linfociti e di altre cellule immunocompetenti. I recettori Fc limitano il catabolismo delle IgG e le trasportano attraverso le barriere cellulari (epiteli). Forti risposte IgA e IgM sono state dimostrate, con caratteristiche vicine ai modelli attesi (5).
  • Per valutare le infezioni inapparenti, sono stati utilizzati 52 casi sospetti, di soggetti con sintomi di COVID-19 o anomalie radiologiche, ma con test eziologico negativo, in due campioni sequenziali. Dei 52 casi, quattro avevano IgG o IgM specifiche nei campioni iniziali, il paziente n.3 ha avuto un aumento, maggiore di quattro volte, del titolo di IgG, tre giorni dopo il test sierologico iniziale e si è positivizzato al test RT-PCR successivamente. Il titolo di IgM aumentava longitudinalmente nel paziente n.1; il paziente n. 4 mostrava titoli di IgG 100 volte e titoli di IgM 10 volte più alti, rispetto al cutoff, in due campioni sequenziali. Il paziente n.2 era positivo sia per IgG che per IgM specifiche. Un aumento di IgG e/o di IgM, in campioni successivi, suggeriscono che questi quattro pazienti fossero stati infettati con SARS-CoV-2.
  • È stata dimostrata l'utilità del test sierologico, con funzione di sorveglianza, in un gruppo di 164 contatti di pazienti, con malattia COVID-19 certa. Sedici erano positivi per SARS-CoV-2 mediante RT-PCR, tre dei quali senza sintomi. Le altre 148 persone erano negative con RT-PCR e nessun sintomo. I campioni raccolti da questi, per il dosaggio degli anticorpi, trenta giorni dopo l'esposizione (nei 16 casi confermati con RT-PCR) erano tutti positivi per IgG e/o IgM specifiche. Dei 148 individui, risultati negativi per RT-PCR, sette erano positivi per IgG e/o IgM specifiche, indicando che il 4,3% (7/164), di contatti stretti, era sfuggito al test RT-PCR. Dieci dei 164 contatti che presentavano IgG e/o IgM specifiche erano stati sempre asintomatici (6).

 

CONCLUSIONI

Il rilevamento di anticorpi specifici è importante, come complemento al test dell'acido nucleico, su casi sospetti RT–PCR negativi, per dimostrare infezione asintomatica nei contatti. Smascherare i casi sospetti, precocemente, con i test sierologici, riduce il rischio di esposizione e risparmia preziosi test RT-PCR. Tutto evidenzia l'importanza del test sierologico per ottenere stime più accurate della pandemia. 

 

Carla LAVARINI

BIBLIOGRAFIA

  1. Okba NMA, Müller MA, Li W, Wang C, GeurtsvanKessel CH, Corman VM, et al., Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2−specific antibody responses in coronavirus disease 2019 patients. Emerg Infect Dis. 2020 Jul [date cited]. doi: https://doi.org/10.3201/eid2607.200841                                                               
  2. Mehta P, McAuley DF, Brown M, et al., COVID-19: consider cytokine storm syndromes and immunosuppression. Lancet 2020 Mar 16 Epub ahead of print.
  3. Ritchie AI, Singanayagam, A. Immunosuppression for hyperinflammation in COVID-19, a double-edged sword? Lancet 2020:1.
  4. Huan Ma, Weihong Zeng, Hongliang He, et al., COVID-19 diagnosis and study of serum 1 SARS-CoV-2 specific IgA, IgM and IgG by a quantitative and sensitive immunoassay. MedRxiv preprint doi: https://doi.org/10.1101/2020.04.17.20064907
  5. Yuan, M., et al., A highly conserved cryptic epitope in the receptor-binding domains of SARS-CoV-2 and SARS-CoV. Science (2020).
  6. Fatima Amanat, Daniel Stadlbauer, Shirin Strohmeier, A serological assay to detect SARS-CoV-2 seroconversion in humans. MedRxiv preprint  doi: https://doi.org/10.1101/2020.03.17.20037713
  7. Quan-Xin Long, Bai-Zhong Liu, Hai-Jun Deng, Antibody responses to SARS-CoV-2 in patients with COVID-19. Nature medicine.  doi: https://doi.org/10.1038/s41591-020-0897-1