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Il progetto di riordino, catalogazione, digitalizzazione e messa in rete del fondo Foà è stato finanziato per l'anno 2020 dalla Regione Piemonte (Direzione Cultura, Turismo e Commercio, Settore Promozione dei beni librari e archivistici, editoria ed istituti culturali).

 

Informazioni storico-mediche     

Pio Foà - Wikipedia

Pio Foà (Sabbioneta, 26 gennaio 1848 – Torino, 6 ottobre 1923) fu uno dei primi allievi di Giulio Bizzozero presso la Facoltà Medica di Pavia. Conseguita la laurea, frequentò con successo vari laboratori, specialmente in Germania. Divenne un acceso propugnatore dello sviluppo dell'Istologia Patologica e, sotto la guida di Bizzozero, si concentrò in particolare sull'Ematologia, compiendo ricerche sulla struttura e sulla riproduzione dei globuli rossi e dei megacariociti, attraverso le quali fu il primo a dimostrare la natura della sostanza granulofilamentosa dei reticolociti. Studiò anche i meccanismi della leucocitosi e descrisse un caso di «pseudoleucemia» plasmacellulare che anticipava le conclusioni del medico clinico Camillo Bozzolo sul mieloma multiplo. Nel 1875, a 27 anni, fu nominato cattedratico di Anatomia Patologica a Modena.

Rimasta vacante la cattedra di Anatomia Patologica di Torino per la morte di Vittorio Colomiatti, Foà vinse il relativo concorso e nel 1888 fondò un proprio Gabinetto che divenne una vera fucina di ricerche. Nello specifico, lo scienziato fu energico rinnovatore della disciplina, introducendo la valutazione istopatologica e la sperimentazione nell'animale. Si occupò anche di Batteriologia, del cui insegnamento fu a lungo incaricato. In quest'ultimo ambito, inseritosi nelle indagini sulla polmonite condotte nello stesso periodo da Bozzolo, riuscì per primo a coltivare il batterio diplococco e a studiarne le attività biologiche, aggiungendo così un fondamentale tassello allo studio di una malattia che da sempre deteneva il primato del più alto tasso di mortalità.

Accanto all'attività scientifica, in Foà fu notevole anche l'impegno civile e politico, soprattutto quello legato all'educazione sanitaria, con divulgazione delle nozioni di igiene e prevenzione per malattie largamente diffuse tra le classi sociali meno abbienti, quali la tubercolosi e le malattie veneree. Il suo interesse per le questioni sociali lo portò ad aderire, almeno in un primo tempo, alla sinistra riformista di Turati.

Il fondo custodito presso l'Accademia di Medicina di Torino comprende pubblicazioni scientifiche (estratti e monografie) inviate da colleghi italiani ed europei (moltissimi gli invii autografi) a Foà e all'allievo Ferruccio Vanzetti, il quale continuò la raccolta dopo la morte del maestro. Nel complesso, si contano circa 12.000 unità bibliografiche divise per argomento, per un totale stimato di 450.000 pagine, che offrono un'importante panoramica sullo sviluppo delle scienze mediche in Italia ed Europa dalla seconda metà del XIX secolo agli anni '40 del XX secolo.

 

I risultati del progetto

Il fondo era conservato in locali non adeguati dell'Accademia di Medicina di Torino, in circa 300 faldoni risalenti alla loro prima sistemazione. Tali faldoni non rispondevano alle più elementari esigenze conservative, essendo di cartone acido, aperti su tre lati, compromessi nella loro solidità; taluni si presentavano aperti o danneggiati e i testi in essi contenuti risultavano sparsi, in disordine, con danni da schiacciamento. Il fondo, inoltre, non risultava inventariato o catalogato.

Innanzitutto, i faldoni sono stati trasportati nei locali della Biblioteca considerati idonei alla conservazione per condizioni di temperatura, umidità e sicurezza, mentre è stato un compiuto un lavoro di pulizia del materiale cartaceo.

Una volta messo in sicurezza l'intero fondo, si è proceduto all'inventariazione delle unità bibliografiche. Nel contempo è stata effettuata una selezione dei testi più meritevoli di essere digitalizzati e messi on-line sul portale Internet Archive, in modo tale da renderli disponibili in forma gratuita alla comunità degli studiosi e, in generale, al pubblico interessato.

A fine gennaio 2021 risultano inventariate circa 8000 unità bibliografiche e 200 di questi titoli sono stati inseriti nel catalogo OPAC SBN. I testi on-line assommano a 400 e riguardano tutti gli estratti e le monografie delle categorie "curriculum vitae" e "necrologi", più diversi appartenenti alle categorie "anatomia", "batteriologia" e "immunologia".

Le unità sono state quindi inserite in nuovi faldoni in cartoncino, interamente acquistati grazie al finanziamento della Regione, che hanno trovato adeguata collocazione sugli scaffali della Biblioteca dell'Accademia. La catalogazione e l'archiviazione di tutto il patrimonio della collezione proseguiranno sino alla loro completa realizzazione.

 

 

 I vecchi faldoni accatastati in locali non idonei

 

Il riordino delle unità bibliografiche

 

 I nuovi faldoni collocati sugli scaffali della Biblioteca dell'Accademia