COMUNICATO STAMPA
DIRITTI DELLE FIGLIE E DEI FIGLI DELLE COPPIE OMOGENITORIALI
L’ORDINE DEI MEDICI DI TORINO SCRIVE UNA LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI
L’Ordine dei Medici di Torino ha scritto una lettera aperta alle istituzioni, inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per richiamare l’attenzione sulla tutela dei diritti delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali, alla luce della sospensione e del rifiuto delle registrazioni anagrafiche.
“Il compito dell’Ordine è quello di tutelare la salute delle persone, anche promuovendo la funzione sociale della medicina – sottolinea il presidente Guido Giustetto -. Con questo obiettivo sentiamo il dovere di rivolgerci alle autorità affinché il diritto di tutte le bambine e di tutti i bambini ad una vita serena sia sempre una priorità e debba guidare le scelte politiche e i provvedimenti amministrativi”.
Di seguito e in allegato, il testo della lettera.
Lettera aperta
al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi
Questo Ordine intende esprimere la sua preoccupazione per la sospensione e il rifiuto delle registrazioni anagrafiche dei figli e delle figlie di coppie omogenitoriali, alla luce di quanto avvenuto in diversi Comuni italiani negli ultimi mesi, anche a seguito della circolare emanata a gennaio dal Ministero dell’Interno e di quanto accaduto la scorsa settimana a Padova, dove la Procura ha impugnato gli atti di nascita registrati dal 2017 ad oggi.
Il nostro appello vuole innanzitutto sollevare l’attenzione sulla necessità di tutelare i bambini coinvolti, che per nessuna ragione devono diventare vittime sacrificali né di presunte manchevolezze delle istituzioni né di logiche politiche distanti dalla loro realtà.
Condividiamo quindi il documento pubblicato recentemente dall’Associazione culturale pediatri (https://ilpunto.it/
Il legame con il solo genitore biologico e non con quello intenzionale priva infatti quest’ultimo dei doveri connessi alle decisioni sanitarie, al mantenimento, all’istruzione, all’educazione dei figli e delle figlie. Non conferisce, ad esempio, neppure il diritti di andare a prendere i figli a scuola se non con delega scritta del genitore biologico.
Allo stesso modo, non viene riconosciuta la continuità affettiva in caso di morte del genitore biologico. E nell’eventualità di separazione fra due coniugi, non c’è nessun obbligo legale per il genitore biologico di far mantenere al bambino i rapporti con l’altro genitore. A quest’ultimo, per altro, non è riconosciuto il dovere di emissione di un contributo economico come prosecuzione del mantenimento del figlio. Il rischio per il bambino è inoltre la perdita totale dei legami non solo con il genitore intenzionale ma con tutta la parte della famiglia a lui collegata: nonni, zii, cugini.
Sono situazioni che possono minare pesantemente l’equilibrio dei minori, come sottolineato nel documento dell’Associazione culturale pediatri.
Questo Ordine, come rappresentante della comunità medica torinese, ritiene dunque che occorra difendere in modo prioritario la salute e il benessere psicofisico di questi bambini, che invece il mancato riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali mette a rischio, esponendoli al pericolo di discriminazione.
Chiediamo quindi alle istituzioni di dare fin da subito e sempre priorità alla tutela dei minori, al di là di qualsiasi iniziativa legislativa si voglia intraprendere.
Guido Giustetto
Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino