L’Accademia di Medicina restaura un crocifisso del Seicento in memoria dei medici morti durante la pandemia di covid
L’opera d’arte fu realizzata da Bartolomeo Guidobono in quello che all’epoca era un convento dei frati minimi francescani
La memoria si coltiva anche così: restaurando e mettendo a disposizione della collettività un'opera d'arte. La memoria rimanda ai medici piemontesi caduti durante la pandemia. L'opera d'arte è un antico crocifisso. Oggi, presso l’Aula magna dell’Accademia di Medicina di Torino, in via Po 18, avrà luogo una pubblica riunione del Rotary F.R.A.C.H. (Fellowship of Rotarian who Appreciate Cultural Heritage), TEAM 1 (Italia nord-ovest, Francia, Spagna e Portogallo) nel corso della quale verrà presentato il progetto di ristrutturazione del crocifisso del frate Bartolomeo Guidobono che alla fine del Seicento produsse numerose opere pittoriche nel convento dei frati minimi francescani dove risiedeva e dove ora ha sede l’Accademia di Medicina di Torino, ed anche nell’attigua Chiesa di San Francesco da Paola.
Doppio intervento
L’intervento di restauro coinvolgerà, oltre al crocifisso, anche lo scalone antistante e avrà lo scopo di ricordare e di ringraziare i medici piemontesi caduti e impegnati nella pandemia COVID-19. Con l’occasione verrà annunciata una raccolta di fondi promossa dal F.R.A.C.H. mediante i quali, ad integrazione di un finanziamento già concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, potrà essere ristrutturata un’opera di grande rilievo artistico e culturale.
Percorso per gradi
Il professor Giancarlo Isaia, presidente dell’Accademia di Medicina, ringraziando il F.R.A.C.H. per la disponibilità, ricorda che «il recupero del grandioso crocifisso si inserisce in un più ampio progetto di ristrutturazione, di ammodernamento e di messa in sicurezza del palazzo di Via Po 18, dove un anno fa vennero ristrutturati altri affreschi del Guidobono, sempre ad opera dell’Accademia di Medicina».Ora, in accordo con l’Università di Torino, è stata attivata una interlocuzione con il Comune di Torino volta a chiarire i reciproci rapporti patrimoniali e ad assicurare i necessari interventi sull’immobile, per recuperare alla Città un immobile di grande pregio architettonico, al quale da troppo tempo sono mancati i necessari investimenti per impedirne il degrado».