La Cooperazione Scientifica come chiave di una Salute Globale, riunione scientifica a Torino
“La cooperazione nella salute globale: dalla didattica all’accesso alle cure” è il tema della riunione scientifica che si svolgerà a Torino presso l’Accademia di Medicina venerdì 30 giugno alle ore 21.
Giulio Fornero, direttore sanitario di “Camminare Insieme” introdurrà la serata.
Relatori della riunione saranno Raffaella Ravinetto, professore associato in politiche farmaceutiche e salute pubblica e presidente del Comitato Etico per la ricerca dell’Istituto di Medicina Tropicale di Anversa e Gianluca Gaidano, Professore Ordinario di Ematologia dell’Università del Piemonte Orientale.
L’incipit dell’incontro si basa su un dato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità citato da Giulio Fornero: nel mondo oggi ci sono circa un miliardo di immigrati, uno ogni otto persone. È prioritario studiare e cercare di tamponare alla fonte le cause delle migrazioni su larga scala e, dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, è fondamentale riorganizzare in maniera radicale l’assistenza sanitaria sia nelle nazioni di partenza dei flussi migratori, sia nei Paesi dove si concentrano maggiormente gli arrivi. La parola d’ordine è equità, nell’assistenza sanitaria da parte di personale qualificato, nell’accesso ai farmaci e ai vaccini e nella formazione continua degli addetti ai lavori sul campo.
Ganluca Gaidano approfondisce l’analisi ponendo l’accento sugli elementi essenziali per garantire il rispetto dell’equità. La didattica in sede e a distanza deve essere incrementata soprattutto in ambito biomedico; la ricerca scientifica più innovativa nell’ambito della farmaceutica deve essere resa accessibile al più ampio ventaglio di soggetti qualificati a prescindere dalla collocazione geografica.
Le più importanti società scientifiche a livello globale sono impegnate in una campagna di formazione didattica in collaborazione con le Istituzioni. L’obiettivo comune è la condivisione della didattica più avanzata in loco e a distanza con tutte le comunità mediche delle nazioni in posizione di svantaggio economico e sociale, dove il ritardo formativo può incidere negativamente sull’efficienza del personale sanitario e parasanitario nel fronteggiare le emergenze sanitarie delle loro realtà locali. Un’altra strategia da perseguire è stata individuata nella politica di accoglienza nelle realtà universitarie avanzate di studenti rifugiati politici o immigrati provenienti da aree in crisi umanitaria.
I più innovativi protocolli terapeutici devono essere condivisi con le nazioni del cosiddetto Terzo Mondo, caratterizzati da un reddito pro-capite medio basso, seguendo una strategia di condivisione dei benefici clinici con tutte le realtà mediche che hanno fornito soggetti qualificati al programma di ricerca comune.
Raffaella Ravinetto pone invece l’accento sulla considerazione che i risultati di una ricerca su scala locale o internazionale raggiunga il suo obiettivo solo nel momento in cui in nuovo protocollo terapeutico, il nuovo vaccino o in nuovo farmaco saranno disponibili per tutti, indipendentemente dal reddito, dalla situazione sociale, dalla nazionalità o dalla residenza. L’approvazione da parte degli Enti Regolatori dei risultati di un protocolla di ricerca e sperimentazione anche congiunta a realizzata in collaborazioni con risorse provenienti da Paesi disagiati, rappresenta, quindi solo il primo step del processo che permetterà di migliorare tangibilmente le capacità terapeutiche anche nelle realtà più disagiate.
Tuttavia, nonostante i buoni propositi, ci sono ancora più di due miliardi di persone nel mondo che non possono accedere a protocolli vaccinali, farmaceutici e diagnostici essenziali.
L’incontro sarà fruibile sia in sede presso l’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino, in via Po 18, sia online al seguente link: https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.